Proroga delle detrazioni fiscali collegate alle ristrutturazioni e rimodulazione dei requisiti di accesso agli incentivi.
Queste le anticipazioni che il Ministero dello Sviluppo economico (Mise) e l’Enea hanno fatto ai rappresentanti di Confartigianato in un incontro voluto dalle imprese per avere chiarimenti circa il futuro delle detrazioni.
I rappresentanti di Confartigianato (Presidente di Confartigianato Edilizia Arnaldo Redaelli, Presidente di Confartigianato Termoidraulici Dario Dalla Costa, Presidente di Confartigianato Bruciatoristi Giacomo De Nicolo Volpe, Presidente di Confartigianato Legno Arredo Giovanni Battista Sarnico e Samuele Broglio delegato alla normazione) hanno espresso al Mise e all’Enea le proprie preoccupazioni dovute all’incertezza sulla decisione di prorogare i bonus e renderli strutturali.
Secondo quanto riferisce Confartigianato, sono positive le risposte da parte dei rappresentanti del Ministero che hanno confermato l’intenzione di prevedere una proroga lunga (di almeno due anni) una rimodulazione al rialzo dei requisiti di accesso alle agevolazioni e un miglioramento degli strumenti informatici con cui inviare le notifiche all’Enea.
La prospettata rimodulazione al rialzo dei requisiti di accesso sembra confermare i massimali specifici di costo per singola tipologia di intervento ipotizzati nella bozza di DM diffusa nel luglio scorso.
Anche le Associazioni del mondo dei serramenti e del legno-arredo (Anfit, CNA, Confartigianato Imprese, LegnoLegno, EdilegnoArredo, PVC Forum Italia e UNICMI) si sono date da fare per assicurarsi che, nella Legge di Bilancio 2019, ci sia la proroga delle detrazioni fiscali per la sostituzione dei serramenti; hanno, infatti, inviato una lettera ai Ministeri competenti con le loro proposte.
Le Associazioni hanno ricordato come i serramenti siano il prodotto che più di ogni altro ha contribuito al raggiungimento di importanti traguardi in termini di risparmio energetico degli edifici.
Tuttavia, hanno evidenziato come negli anni passati le detrazioni abbiano premiato sia costruttori di serramenti italiani sia installatori di serramenti talvolta privi di personalità giuridica italiana e non soggetti a oneri fiscali in territorio nazionale; inoltre, accanto ad una maggioranza di interventi di posa in opera eseguiti a regola d’arte, la legislazione, priva di norme ad hoc, ha premiato anche interventi di posa in opera non perfettamente eseguiti e inadeguati ai fini del risparmio energetico.
Di conseguenza, le Associazioni suggeriscono di “premiare” gli interventi di posa in opera eseguiti a regola d’arte e maggiormente efficienti ai fini del risparmio energetico, introducendo criteri adatti allo scopo.
Secondo le associazioni è corretto valutare l’apporto offerto dai serramenti in termini globali cioè in termini di riduzione delle perdite energetiche sia per conduzione (trasmittanza termica) sia per ventilazione (passaggio di aria dall’esterno all’interno).
In particolare, questi requisiti possono essere: l’introduzione di limiti sulla permeabilità all’aria e la conformità dei giunti di installazione.
Per i limiti sulla permeabilità all’aria dei serramenti bisogna considerare la norma UNI 11173 (“Serramenti esterni e facciate continue – Criteri di scelta delle caratteristiche prestazionali di permeabilità all’aria, tenuta all’acqua e resistenza al carico del vento”) che indica i valori minimi di permeabilità all’aria (e anche di tenuta all’acqua e resistenza al carico del vento) sia di serramenti esterni (finestre, portefinestre, finestre su tetto, porte esterne pedonali) sia di facciate continue.
Per la conformità dei giunti di installazione bisogna considerare il requisito 5.3 della UNI 11673-1 “Posa in opera di serramenti – Parte 1: Requisiti e criteri di verifica della progettazione”.
Con questi provvedimenti, secondo le Associazioni, l’impianto legislativo delle detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici:
– premierebbe esclusivamente gli interventi di sostituzione dei serramenti realmente in grado di fornire un apporto significativo al risparmio energetico;
– premierebbe esclusivamente i costruttori di serramenti che eseguono una posa in opera a regola d’arte;
– garantirebbe il consumatore italiano riguardo all’acquisto effettuato e alle prestazioni di tenuta nel tempo.
Le imprese del settore, evidentemente, vogliono essere rassicurate sul fatto che la proroga delle detrazioni, annunciata più volte da Governo, non contenga novità sfavorevoli ai serramenti. Il Governo, infatti, pur avendo inserito nel NaDef la proroga della detrazione per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, non ha precisato nel dettaglio le azioni che intende adottare.
In più, come già detto, negli scorsi mesi ha fatto discutere la bozza di decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che introduce dei massimali specifici di costo per singola tipologia di intervento che andrebbero a penalizzare proprio i serramenti.
Infatti, con le nuove regole, per la sostituzione di una finestra in zona climatica A, B o C, sarebbe ammessa alla detrazione una spesa fino a 350 euro al metro quadro (450 euro per le zone climatiche D, E ed F). Se il costo dei lavori superasse i 350 euro a metro quadro, la parte eccedente non sarebbe conteggiata ai fini della detrazione.
La bozza, quindi, ha fatto sollevare diverse critiche da parte delle imprese che hanno evidenziato come l’abbassamento dei tetti di costo per ogni tipologia di intervento agevolabile con l’ecobonus dimezzerà la percentuale reale delle detrazioni, favorirà i prodotti low cost e spingerà a tornare al lavoro in nero.
Le detrazioni fiscali legate alle ristrutturazioni edilizie sono una vera boccata d’ossigeno per le imprese del settore e per i professionisti; secondo il sondaggio Edilportale, infatti, il 60% del lavoro dei progettisti proviene da interventi collegati alle detrazioni fiscali, nell’ordine da bonus ristrutturazioni, ecobonus e conto termico, soprattutto da privati e condomìni.
In più, secondo ‘Osservatorio sulla sostenibilità e sulla Sicurezza’ (realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Johnson Controls) in Italia c’è ancora bisogno di una spinta per rendere più efficienti le abitazioni: per la riqualificazione energetica dell’intero patrimonio immobiliare italiano sarebbero necessari investimenti per circa 80 miliardi di euro nei prossimi 20 anni.
Per questo lo scorso settembre la filiera delle costruzioni ha promosso la diffusione degli incentivi per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza sismica della casa attraverso la campagna di informazione #EcoSismabonus.
Infine, durante il convegno ‘Il libro bianco della fiscalità immobiliare’, Ance ha suggerito, come ricetta per rilanciare l’edilizia, la messa a regime della detrazione Irpef per ristrutturazioni ed ecobonus. Nel corso dell’evento il presidente della commissione Industria del Senato Gianni Pietro Girotto (M5S) ha annunciato una proroga “fino al 31 dicembre 2021 con un decalage” per tutto il pacchetto degli sconti dedicati ai lavori in casa (ecobonus, bonus ristrutturazioni e relative diramazioni).
fonte: edilportale