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La plenaria del Parlamento europeo ha approvato l’accordo di Regolamento che spiana la strada al ritorno, dal 2020, della scala A-G per indicare il livello di consumi degli elettrodomestici.
Efficienza elettrodomestici: scala A-G
Introdotta per la prima volta negli anni Novanta, questo tipo di etichetta classificava gli apparecchi meno efficienti con la lettera G e quelli più efficienti con la lettera A. Poiché i produttori hanno migliorato le prestazioni energetiche dei prodotti, questo metodo di classificazione è stato progressivamente soppiantato da altri sistemi, come quello con le crocette (A+++ ecc). In tal modo si è ridotta l’efficacia dell’etichetta energetica poiché la maggior parte dei prodotti ora si colloca nella fascia classe A o superiore.
L’intenzione dei deputati europei, ripristinando la scala originaria A-G, è migliorare la percezione dell’efficienza energetica dei prodotti, senza dover creare nuove classi energetiche ed eliminando le classi A+, A++ e A+++.
La normativa approvata prevede anche la creazione di apposite banche dati digitali per aiutare i consumatori a orientarsi nella scelta degli elettrodomestici e le autorità nazionali a vigilare sul mercato.
Efficienza energetica: i commenti alle nuove norme
Le norme approvate rappresentano la “nuova frontiera dell’efficienza energetica”, dice l’eurodeputato del M5S Dario Tamburrano. “Ci siamo battuti per un database con dati aperti e accessibili a tutti che consentirà di sviluppare applicazioni per effettuare confronti immediati fra i vari modelli ed individuare quello che offre il maggiore risparmio di energia”.
Positivo il giudizio dei Verdi europei, che però si rammaricano del fatto che per vedere le nuove etichette su caldaie e scaldabagni si dovrà attendere. Una volta che il nuovo regime di etichettatura sarà utilizzato, dichiara Martina Werner del Gruppo S&D, “le famiglie potranno risparmiare fino a 500 euro l’anno” sulla bolletta. Di “soluzione ottimale per non confondere i consumatori e ridurre la burocrazia per i dettaglianti”, parla invece Herbert Reul del Ppe.
Spetta ora al Consiglio Ue approvare definitivamente le nuove regole con un passaggio formale.
fonte: edilportale