Molti pensano che le fonti inquinanti siano presenti solo all’esterno delle proprie abitazioni, ignorando che anche la qualità dell’aria indoor può essere compromessa sia da fattori esterni che interni.
Gli ambienti indoor sono spazi confinati di vita e di lavoro non industriali come: le abitazioni; gli uffici pubblici e privati; le strutture comunitarie (ospedali, scuole, caserme, alberghi, banche, etc.); locali destinati ad attività ricreative e/o sociali (cinema, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive, etc.); mezzi di trasporto pubblici e/o privati (auto, treno, aereo, nave, etc.).
Si tratta quindi di ambienti nei quali si trascorre gran parte del proprio tempo subendo, di conseguenza, un prolungato contatto con le potenziali sorgenti di inquinamento.
Gli inquinanti indoor sono numerosi e possono essere originati da diverse sorgenti. La loro concentrazione può variare nel tempo e dipende dalla natura della sorgente, dalla ventilazione, dalle abitudini e dalle attività svolte dagli occupanti negli ambienti interessati.
Bisogna considerare che, anche se a basse concentrazioni, la presenza di contaminanti negli ambienti confinati può avere un importante impatto sulla salute e sul benessere degli occupanti a causa di esposizioni di lunga durata. Il rischio, infatti, più che alla concentrazione di inquinanti è legato all’esposizione, ovvero alla concentrazione integrata nel tempo. Ricordando che il tempo di permanenza medio in un ambiente confinato raggiunge l’80-90% del tempo giornaliero disponibile, ben si comprende come questo costituisca un aspetto chiave nella valutazione degli effetti dell’inquinamento indoor (fonte: Rapporto ISPRA 2010 sull’inquinamento indoor).
Avendo l’inquinamento indoor origine sia da fonti esterne che interne, le sole misure relative alla riduzione delle concentrazioni esterne non sono sufficienti a garantire una buona qualità dell’aria negli ambienti confinati.
Tra le fonti di inquinanti più comuni troviamo gli inquinanti chimici che comprendono una serie di sostanze naturali o artificiali che, presenti nell’aria in forma liquida, solida o gassosa, ne peggiorano la qualità. Possono originarsi da fonti situate negli ambienti stessi o provenire dall’aria esterna; tra questi ci sono: i gas di combustione, l’ozono, il particolato aerodisperso, il benzene, la formaldeide, ma anche sostanze presenti nel fumo di tabacco, prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa, antiparassitari, l’uso di colle, adesivi, solventi etc.
Anche le emissioni dei materiali utilizzati per la costruzione (es. isolamenti contenenti amianto) e l’arredamento (es. mobili fabbricati con legno truciolato, con compensato o con pannelli di fibre di legno di media densità, oppure trattati con antiparassitari, ma anche moquette e rivestimenti) possono contribuire alla miscela di inquinanti presenti.
La qualità dell’ambiente indoor può essere compromessa anche da contaminanti biologici, sostanze di origine biologica (come batteri, virus, pollini, funghi, muffe, acari, allergeni ecc) che possono derivare dagli occupanti (uomo, animali, piante), dalla polvere (ottimo ricettacolo per i microrganismi), dalle strutture e dai servizi degli edifici.
Anche il malfunzionamento del sistema di ventilazione o una errata collocazione delle prese d’aria in prossimità di aree ad elevato inquinamento (es. vie ad alto traffico, parcheggio sotterraneo, autofficina, ecc.) possono determinare un’importante penetrazione di inquinanti dall’esterno. I sistemi di condizionamento dell’aria possono, senza un’adeguata manutenzione dei filtri, diventare terreno di coltura per muffe e altri contaminanti biologici e diffondere tali agenti in tutto l’edificio.
Infine possono determinare una cattiva qualità dell’ambiente indoor anche agenti fisici come campi elettromagnetici, rumore e radon.
Per migliorare la situazione bisogna usare la qualità dell’aria come “parametro di progettazione” ad esempio realizzando ambienti domestici con una buona presenza di verde (proprio come la progettazione urbana contempla la giusta proporzione di parchi in città). Il verde, adeguatamente scelto con l’aiuto di un esperto, funge da filtro per diverse sostante inquinanti, purificando l’aria in maniera costante.
Si potrebbero realizzare in casa delle pareti vegetali per interni, realizzati con grandi fioriere e piante accuratamente scelte che contribuiscono al miglioramento dell’ambiente grazie alle caratteristiche di naturale fonoassorbenza e stabilità del tasso di umidità.
Un’altra soluzione pratica consiste nell’aerare i locali ogni giorno, permettendo così il ricambio dell’aria, l’abbattimento dell’umidità ed evitando la formazione di funghi e muffe. Inoltre, si dovrebbe cercare di mantenere costante la temperatura della casa evitando sbalzi termici sia d’estate che d’inverno.
Per meccanizzare e regolarizzare tale processo si può optare per apparecchi di ventilazione meccanica forzata con filtri, purificatori dell’aria e deumidificatori.
Purificatori d’aria
I purificatori d’aria sono apparecchi che, grazie alle innovative caratteristiche tecniche, riescono a neutralizzare batteri, virus e odori sgradevoli, rimuovendo anche ogni altro elemento inquinante come polveri, acari, peli di animali, pollini e fumo di sigarette, creando così un ambiente sano e pulito. Ovviamente bisognerà avere cura di cambiare i filtri con regolarità.
Impianti di ventilazione meccanica forzata
Deumidificatori
I deumidificatori eliminano l’umidità in eccesso condensandola in acqua che si raccoglie in un apposito contenitore ed evitano, quindi, l’insorgere di muffe o funghi per una buona qualità dell’aria. Per un uso localizzato si possono scegliere i deumidificatori portatili, che si possono spostare nei vari ambienti secondo le necessità.
Termoregolazione e controllo igrometrico
Per tenere sotto controllo il livello di umidità e agire opportunamente per migliorarlo si possono inserire nella propria abitazioni sistemi di termoregolazione.
Dispositivi di filtrazione dell’aria, depuratori
Aspiratori
Anche nella scelta dei materiali edili, nel caso di ristrutturazioni, si potrebbero scegliere prodotti in grado di contrastare l’inquinamento indoor come finiture fotocatalitiche che agiscono da fotocatalizzatori e sotto l’azione dei raggi ultravioletti abbattono i principali fattori d’inquinamento.
fonte: edilportale