Con l’afa e il caldo estivo molti escogitano una buona soluzione per godersi un po’ di relax, optando, soprattutto se non si vive vicino al mare e si ha a disposizione dello spazio esterno, per l’installazione di una piscina.
Le piscine possono essere di varie tipologie e dimensioni, con acqua calda o fredda, usate per fare il bagno o per nuotare, per relax o scopi agonistici. Le piscine ad uso pubblico, ad esempio, richiedono particolari aspetti strutturali e tecnologici per garantire condizioni igieniche di qualità dell’acqua, degli spazi e delle superfici.
Per ragioni d’igiene quindi, tutte le piscine sono dotate di impianto di filtrazione che consente, insieme all’uso di prodotti chimici, il mantenimento della trasparenza e balneabilità dell’acqua e riscaldatori che permettono di regolare la temperatura dell’acqua.
Ai fini igienico-sanitari classifica le piscine in base a:
– destinazione;
– caratteristiche ambientali e strutturali;
– utilizzazione.
In base alla destinazione le piscine si distinguono, a loro volta, in piscine di proprietà pubblica, privata e destinate all’utenza pubblica (piscine ad uso collettivo inserite in strutture adibite in via principale ad altre attività, piscine destinate esclusivamente agli abitanti di un condominio e ai loro ospiti ecc).
In base alle caratteristiche ambientali e strutturali le piscine si distinguono in:
– scoperte, ovvero senza strutture chiuse permanenti;
– coperte da strutture chiuse permanenti;
– di tipo misto, uno o più bacini scoperti e coperti utilizzabili anche contemporaneamente;
– di tipo convertibile, uno o più bacini nei quali gli spazi destinati alle attività possono essere aperti o chiusi sulla base delle condizioni atmosferiche.
Ai fini dell’utilizzo, ogni tipologia di piscina può essere:
– per nuotatori o di addestramento al nuoto;
– per tuffi ed attività subacquee;
– ricreativa, idonea per gioco e balneazione;
– per bambini (profondità 60 cm);
– polifunzionale, che consente contemporaneamente attività e/o usi diversi;
– ricreativa attrezzata con accessori quali acquascivoli, sistemi di formazione onde, ecc.;
– per usi riabilitativi e rieducativi, sotto controllo sanitario specialistico;
– per usi curativi e termali, sotto controllo sanitario specialistico.
Per la progettazione, realizzazione e il successivo collaudo delle strutture e degli impianti delle piscine domestiche ci si può rifare alle seguenti norme:
– UNI EN 16582-1 – Piscine domestiche – Parte 1: Requisiti generali inclusi i metodi di sicurezza e di prova;
– UNI EN 16582-2 – Piscine domestiche – Parte 2: Requisiti specifici inclusi i metodi di sicurezza e di prova per piscine interrate;
– UNI EN 16582-3 – Piscine domestiche – Parte 3: Requisiti specifici inclusi i metodi di sicurezza e di prova per piscine fuori terra.
La prima norma specifica i requisiti generali di sicurezza e di qualità e i metodi di prova per tutte le piscine domestiche. Tali requisiti e metodi di prova sono applicabili alle strutture di piscine interrate, fuori terra o incassate, inclusa la loro installazione e i mezzi di accesso.
La seconda definisce i requisiti specifici di sicurezza e di qualità e i metodi di prova per le piscine domestiche parzialmente o completamente interrate in aggiunta ai requisiti generali definiti nella UNI EN 16582-1 e deve essere letta congiuntamente ad essa.
Infine la terza norma specifica i requisiti di sicurezza e di qualità e i metodi di prova per le piscine domestiche fuori terra in aggiunta ai requisiti generali definiti nella UNI EN 16582-1.
Come mettono ben in evidenza le norme UNI generalmente le piscine domestiche si suddividono in base alla loro installazione: piscina fuori terra o interrata.
Inoltre, indipendentemente dalla diversa installazione, ogni piscina deve essere dotata di impianto di depurazione costituito di solito da una pompa di riciclo. Tra i principali dispositivi che concorrono alla filtrazione dell’acqua ci sono: 1) Filtro a sabbia, un recipiente contenente per due terzi sabbia di quarzo che depura l’acqua dagli inquinanti; 2) Pompa con prefiltro, un piccolo filtro anticorrosione adatto ad acque con cloro; 3) Skimmer, un dispositivo collegato alla pompa di aspirazione che permette la pulizia della superficie dell’acqua.
Le piscine fuori terra sono una buona soluzione per coloro che non vogliono intraprendere lavori troppo invasivi (scavi nel giardino), soprattutto se s’intende realizzare una piscina di dimensioni limitate.
Inoltre risultano essere più economiche e di più veloce realizzazione rispetto a quelle interrate, poiché spesso hanno una profondità e delle forme standard (rettangolari, ovali, circolari, ottagonali ecc).
Se si opta per la realizzazione di piscine fuori terra removibili si potrebbero superare eventuali ostacoli di carattere burocratico in quanto, essendo un’opera non fissa, non è soggetta a tutte le autorizzazioni che si applicano a strutture fisse. Tuttavia per altre tipologie fuori terra è necessario valutare, con un tecnico abilitato, la normativa regionale e comunale e la necessità di richiedere delle autorizzazioni come Dia o Permesso di costruire. .
Le piscine fuori terra removibili sono tra le più economiche in quanto costituite da un telo in PVC resistente agli agenti chimici ed i raggi UV che viene sostenuto grazie ad una struttura in acciaio portante. In alternativa si può optare per una piscina in legno o acciaio che risultano essere più costose ma anche più robuste e durevoli nel tempo.
La realizzazione di piscine interrate permette una maggiore libertà compositiva in quanto è possibile optare per forme e profondità illimitate ma richiede lavori invasivi, costi maggiori e tempi più lunghi rispetto a quella fuori terra.
La costruzione di una piscina interrata rappresenta una modifica sostanziale della proprietà e per questo necessita di permessi specifici; si può richiedere il Permesso di Costruire o la Dia a condizione che il volume della piscina da realizzare non superi il 20% del volume dell’edificio principale.
Le piscine interrate possono essere in calcestruzzo rivestito con materiale impermeabile ed eventualmente delle piastrelle oppure in materiale plastico o in acciaio.
Dopo aver scelto la tipologia di piscina che s’intende realizzare e i materiali della struttura portante, è necessario scegliere un adeguato tipo di rivestimento, per garantire buoni requisiti di sicurezza e igiene.
I rivestimenti inoltre giocano un ruolo fondamentale sotto l’aspetto estetico: il colore e la finitura dei materiali potrebbero cambiare il riflesso dell’acqua e quindi il risultato finale.
I rivestimenti interni di una piscina possono essere: plastici, ceramici, o composti da strati protettivi (trattamenti, vernici o intonaci). Ogni rivestimento adoperato deve però avere precisi standard: sopportare la sollecitazione dovuta alla pressione dell’acqua, resistere ai trattamenti chimici per l’igienizzazione dell’acqua e garantire una tenuta antiscivolo.
Per un’adeguata costruzione della piscina è necessario anche pensare alla pavimentazione esterna, che dovrà rispettare adeguati requisiti di igiene e sicurezza.
Per una protezione efficace della piscina dagli agenti atmosferici durante i periodi dell’anno freddi e dall’inquinamento esterno (insetti, foglie, pioggia, polvere e altre impurità), bisogna ricorrere alle coperture per piscine.
Con la giusta protezione, la quantità di prodotti chimici utilizzati per il trattamento dell’acqua della piscina si riduce, assicurando quindi un ulteriore risparmio economico e, al contempo, un occhio di riguardo all’ambiente.
Esistono varie soluzioni di coperture per piscine, disponibili in diversi modelli a seconda dei gusti e dello stile della piscina, tra cui:
– coperture a tapparella, con doghe coibentante che quando non vengono utilizzate si sistemano in un apposito cassonetto;
– coperture telescopiche, a moduli scorrevoli, permettono di creare un nuovo spazio coperto e diventano un vero e proprio elemento d’arredo esterno in grado di proteggere la piscina dagli agenti atmosferici;
– coperture isotermiche, ideali per la protezione della piscina durante la stagione di utilizzo, attraverso un ‘telo’ a bolle in polietilene o a mousse in materiale geo sintetico impermeabile, isola la piscina dalle impurità e previene l’evaporazione dell’acqua limitandone anche l’escursione termica durante la notte.
Le piscine possono essere dotata di vari accessori, come:
– impianto di filtrazione che consente, insieme all’uso di prodotti chimici, il mantenimento della trasparenza e balneabilità dell’acqua;
– riscaldatori che permettono di regolare la temperatura dell’acqua;
– scaletta per entrare ed uscire dalla vasca;
– trampolino, nelle piscine che permettono di praticare tuffi;
– scivolo;
– fungo (quell’elemento tondeggiante che espelle acqua a cascata);
– fari subacquei posti sott’acqua per illuminare l’interno della vasca;
– bocchette a idromassaggio che, mescolando aria e acqua, procura getti mirati ad effetto massaggiante.
Per riscaldare le piscine si può scegliere tra pompe di calore per piscine, riscaldatori elettrici e scambiatori di calore, oppure per sistemi rinnovabili.
fonte: edilportale