Complessità della normativa, complicazioni relative alle varie modifiche apportate e ovviamente la necessità di seguire i lavori rischiano di sottostimare l’importanza della documentazione da conservare in vista di eventuali controlli.
Vi sono, infatti, dei documenti da conservare se si accede al Superbonus 110% e che il Fisco può richiedere in caso di controlli.
Il primo elemento a finire al centro dell’attenzione è la dichiarazione dei redditi che l’Agenzia delle Entrate controlla affinché siano rispettati i requisiti richiesti per poter accedere a tale agevolazione.
Molto importanti sono anche le varie certificazioni da inviare all’ENEA.
Ovviamente è fondamentale conservare tutta una serie di documenti, soprattutto le fatture per le spese effettuate.
Ricevute dei bonifici che attestano il pagamento dei lavori e copia del verbale di delibera dell’assemblea condominiale nel caso in cui si tratti di interventi svolti su parti comuni di edifici.
Il Fisco, come noto, può effettuare i controlli in merito entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi attraverso cui è stata richiesta la detrazione. Proprio cinque anni, quindi, è il lasso di tempo da tenere in considerazione e in cui conservare i documenti inerenti il Superbonus 110% onde evitare di farsi trovare impreparati in caso di controlli.
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