Il 6 aprile scorso, l’ENEA ha annunciato la nascita del nuovo indicatore atto a calcolare l’impatto energetico, economico e ambientale dei materiali isolanti utilizzati per la realizzazione del cappotto termico su unità ed edifici.
Si chiama ISEA (Indice di Sostenibilità Economica e Ambientale), ed è il nuovo punto di riferimento per la misurazione delle prestazioni energetiche dei differenti materiali impiegati per gli interventi di riqualificazione finanziati anche da Superbonus e altri Bonus Casa.
Il nuovo indice messo a punto da ENEA per calcolare l’impatto dei materiali isolanti utilizzati per il cappotto termico è frutto di un lavoro di ricerca effettuato attraverso simulazioni energetiche su edifici presenti in 60 diverse città italiane,rappresentative per caratteristiche e condizioni climatiche.
È emerso che gli isolanti prodotti da materie naturali sono meno diffusi rispetto a quelli sintetici lungo tutto il territorio italiano. Ciò per via del fatto che ancora oggi hanno un costo molto più elevato.
Tuttavia il cappotto termico realizzato con materiali isolanti naturali e rinnovabili risulta una scelta migliore non solo in riferimento all’impatto ambientale, ma anche per quanto riguarda l’impatto economico a lungo termine.
L’indice ISEA ha consentito di valutare anche le prestazioni energetiche degli edifici rilevate a livello nazionale:
in Italia ci sono oltre 31 milioni di unità immobiliari, per la maggior parte situate in condomini, delle quali:
più dell’80% è stato costruito prima del 1991;
poco più del 65% è stato costruito prima del 1976.
gran parte delle abitazioni presenti in Italia – circa il 48% – sono situate nelle fasce climatiche più fredde (E ed F), mentre circa il 45% sono ubicate nelle zone moderate (D e C) e solo il 9% nelle aree più calde (B e A).
In un contesto come questo è evidente che tra le soluzioni maggiormente efficaci per la riduzione dei consumi energetici, il cappotto termico risulta essere ad oggi la migliore scelta.