Tre sono i progetti italiani tra i più attesi dell’anno nel campo dell’architettura, secondo la prestigiosa rivista Elle Decor.
Ne riportiamo l’intero estratto:
Tornerà a nuova vita l’area di Rho pensata per l’Expo di Milano, nel 2015 vissuta quotidianamente da flotte di addetti ai lavori e di turisti arrivati da tutto il mondo per visitare i Padiglioni e che da quest’anno diventerà l’ambizioso progetto del Parco della Scienza. Il progetto del masterplan realizzato da Mario Cucinella Architects segue quattro precisi cardini: lo spazio del lavoro, dell’abitare, della cura e del muoversi, articolati attorno a cardo e decumano. In particolare è lungo quest’ultimo che si sviluppano i principali poli di MIND con diversi edifici la cui densità è di volta in volta interrotta da infrastrutture ed elementi verdi. È qui infatti che si trova il Parco del Cibo della Salut e quello dello Sporte e dell’Intrattenimento, creando una connessione anche con il centro del Comune vicino e del parco Rho-Varese. Nella grande area pensata per essere totalmente pedonale sorgeranno poi l’Ospedale Galeazzi, lo Human Technopole, l’Università di Milano e la Fondazione Triulza. Accanto agli spazi per uffici sono poi previste residenze Built-to-Rent per studenti e anziani.
I membri delle associazioni Schützen e della squadra locale di calcio hanno trovato una nuova casa: si tratta della Fieldhouse, il nuovo progetto di architettura costruito a Bressanone. Progettato da MoDusArchitects, studio fondato nel 2000 da Sandy Attia e Matteo Scagnol, l’edificio assume il carattere di un’infrastruttura costruita tra le montagne, sviluppandosi in orizzontale sul campo da gioco e ospitando al suo interno tutti i servizi da bordo campo. Un sistema di rampe e risalite consente, come se si trattasse di un ponte, di scavalcare i dislivelli del terreno consentendo agli spettatori di poter facilmente salire sugli spalti passando dall’ampia terrazza coperta, pensata come estensione della caffetteria e pronta a diventare un luogo di incontro per la comunità locale.
Un edificio che si solleva dal terreno abitando, idealmente, uno spazio leggero e luminoso: è questa l’idea progettuale dell’Hospice per bambini nato all’incontro tra la Fondazione Hospice Maria Teresa Chiantore Seràgnoli Onlus e lo studio di progettazione RPBW. Con l’intenzione di offrire un’assistenza olistica che si occupa del “care” e non della cura, lo studio di Renzo Piano ha pensato all’edificio come luogo adatto ad ospitare pazienti che necessitano di terapie di supporto palliativo si sviluppa in più padiglioni collegati tra di loro da legge collegamenti aerei. A dominare è il parco alberato, attorno al quale si sviluppa l’architettura che recinge il giardino in un patio. A reggere gli edifici sono esili colonne a sezione circolare, mentre i fronti degli edifici sono stati progettati così da presentare un’alternanza tra vuoti vetrati e pieni opachi rivestiti in legno. Accanto agli spazi pensati per i pazienti, otto mini-alloggi consentiranno ai parenti di essere vicini ai propri familiari, senza la necessità di essere ospedalizzati a loro volta con i meccanismi tipici delle strutture sanitarie.