Con l’avvicinarsi del caldo estivo molti decidono di dotarsi di un sistema di climatizzazione; nella scelta, però, bisogna considerare una serie di fattori per trovare la soluzione più adatta alle condizioni ambientali del proprio contesto.
Per stabilire tipo e potenza del climatizzatore, è necessario tener conto delle caratteristiche del locale da climatizzare: dimensioni, numero di pareti esposte, numero di finestre e porte-finestre, numero di persone che vi abitano.
Un altro aspetto da tenere in considerazione sta nella tecnologia utilizzata: tecnologia “on-off” o tecnologia inverter. Il primo tipo funziona alternando periodi di attivazione a periodi di disattivazione della macchina a seconda della temperatura all’interno del locale; la seconda consente di regolare in continuazione e automaticamente la potenza e la velocità di funzionamento dei climatizzatori in base alla temperatura esterna e ai valori impostati per gli ambienti interni, evitando i continui spegnimenti ed accensioni.
I condizionatori possono essere monosplit o multisplit. I climatizzatori mono-split sono quei sistemi in cui ogni apparecchio interno è collegato ad una unità esterna. Questo tipo di climatizzatore viene generalmente utilizzato per le abitazioni in cui non sono numerose le stanze da climatizzare.
Un condizionatore multisplit consiste in un sistema di climatizzazione munito di due o più apparecchi interni collegati alla stessa unità esterna. Questo sistema è maggiormente utilizzato nelle realtà aziendali o industriali, come uffici e negozi, in cui si utilizzano contemporaneamente tutte le unità interne.
I climatizzatori possono essere portatili o fissi; quelli fissi si installano in una posizione stabile (a parete, a pavimento, a soffitto e a controsoffitto), quelli portatili possono essere spostati a seconda delle esigenze.
Quando si sostituisce il vecchio impianto (meno efficiente) con uno più efficiente, si può usufruire dell’ecobonus 65% , valido fino al 31 dicembre 2017. In questo caso l’intervento, volto al risparmio energetico, si può realizzare su edifici di qualsiasi categoria catastale (abitazioni, uffici, negozi), purché già esistenti e dotati di impianto di riscaldamento.
Nel caso di impianti a pompa di calore, il requisito per accedere alle detrazioni è che si tratti di sistemi ad alta efficienza e che la loro installazione implichi l’intera sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente.
Se l’acquisto rientra nell’ambito di una ristrutturazione edilizia, sempre fino al 31 dicembre 2017, si può sfruttare, in alternativa all’ecobonus, il bonus 50% per le ristrutturazioni o, nel caso di l’acquisto di climatizzatori portatili, purchè in classe A+, si può usufruire della detrazione irpef del 50% prevista dal bonus mobili.
Esistono in commercio anche climatizzatori che compattano in un’unica unità ciò che tradizionalmente è diviso in due, ovvero il motore esterno e lo split interno. Questa soluzione è l’ideale per coloro che non possono posizionare l’unità esterna, per vincoli architettonici o per mancanza di spazio, sulla facciata dell’edificio. Questo nuovo sistema, infatti, permette una totale integrazione architettonica; all’esterno dell’edificio sono visibili soltanto due griglie per l’aspirazione e l’espulsione dell’aria.
I climatizzatori portatili sono costituiti da un’unità interna da collocare nel locale da climatizzare e da un’unità a valigetta o un tubo da posizionare all’esterno. Il vantaggio maggiore consiste nell’essere trasportabili con facilità locale per locale. Inoltre non hanno bisogno di essere installati né necessitano di opere murarie.
Con il progresso della domotica ci sono molti dispositivi in grado di connettere le funzionalità dei climatizzatori alla rete Wi-Fi.
Infine ci sono i disinfettanti antibatterici per i filtri degli impianti di condizionamento dell’aria che garantiscono le condizioni di sicurezza igienico-sanitarie ed eliminano funghi, batteri e muffe presenti sulla superficie.
fonte: edilportale