L’obiettivo è aiutare gli enti locali, a partire dai Comuni, le Regioni, ma anche i progettisti che operano sul territorio, ad effettuare analisi dettagliate su come sia stato, fino ad oggi, utilizzato il suolo e su quali siano gli spazi da riprogrammare e riprogettare.
Per questo è stata sviluppata la piattaforma Soil Monitor, realizzata dal centro di ricerca Crisp (formato dall’Università di Napoli Federico II e dal Cnr) con la collaborazione di Ispra, di Geosolutions e dell’Istituto Nazionale di Urbanistica.
Lo strumento, che è stato presentato nella sua versione beta a Expo qualche mese fa, è oggi pienamente operativo al link http://www.soilmonitor.it e sarà, questo pomeriggio 28 giugno 2016, al centro di un incontro stampa, presso la sede del Senato. Padroni di casa dell’evento, sono i senatori Roberto Ruta e Massimo Caleo, primi firmatari del ddl Legge quadro per la protezione e gestione sostenibile del suolo.
La piattaforma è diffusa in modo gratuito e accessibile a tutti e lavora su dati Ispra e del Corine Land Cover, selezionati a livello europeo. Permette di selezionare una porzione di territorio (o porzioni di territorio anche non attigue fra loro, per consentire il confronto) ed è in grado di fornire come “output” una serie di dati, quali la variazione del consumo di suolo negli anni, ma anche di andare molto più a fondo nella “qualità” delle rilevazioni e di agire dal punto di vista dell’evoluzione temporale.
Dalla porzione di territorio selezionata si può ad esempio comprendere quanto sia mutata la frammentazione, valutare l’uso e l’impatto dell’uomo sulle superfici (capendo ad esempio se alcuni funzioni di tipo agricolo sono state compromesse). E, sulla base dei dati raccolti, possono essere assunte importanti decisioni per lo sviluppo futuro.
«Si tratta – commenta Fabio Terribile, professore ordinario del Dipartimento di Agraria all’Università di Napoli e direttore del Crisp – di uno strumento pensato per un supporto ai Comuni e ai pianificatori, veri depositari e responsabili, attraverso gli strumenti urbanistici, dell’uso e della gestione dei suoli». Un percorso che dovrà andare di pari passo con l’evoluzione legislativa sul tema.
fonte: edilizia e territorio