La ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, di concerto con i Ministri Roberto Gualtieri (Mef) e Dario Franceschini (Mibact), ha firmato il decreto che dispone l’erogazione dei finanziamenti e fissa le procedure per la presentazione delle proposte.
Il ‘Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare’ prevede l’investimento di 853,81 milioni di euro fino al 2033 per promuovere processi di rigenerazione di ambiti urbani al fine di concorrere alla riduzione del disagio abitativo e insediativo, con particolare riferimento alle periferie, e all‘incremento della qualità dell’abitare e di parti di città, all’incremento dell’edilizia residenziale pubblica.
Il Piano nazionale prevede cinque linee d’azione:
1. riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e incremento dello stesso;
2. rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo;
3. miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
4. rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione;
5. individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.
Il Programma si rivolge alle Regioni, alle città metropolitane e ai comuni con più di 60.000 abitanti e consente di presentare fino a 3 proposte per uno o più specifici ambiti del proprio territorio.
La presentazione delle proposte avverrà in due fasi:
nella Fase 1 bisognerà trasmettere una Proposta complessiva preliminare indicante la strategia nel suo complesso e l’insieme di interventi atti a raggiungere le finalità prescritte e che saranno esaminati dall’Alta Commissione secondo specifici criteri;
nella Fase 2, per tutte le proposte ammesse, è prevista la trasmissione della Proposta complessiva finale, indicante lo stato di avanzamento della stessa.
“In sostanza gli interventi saranno finalizzati a incrementare l’edilizia residenziale pubblica, a realizzare soluzioni durevoli per la rigenerazione del tessuto socio economico, per l’arricchimento culturale, la qualità dei manufatti, dei luoghi e della vita delle persone in un’ottica di innovazione e sostenibilità, senza consumo di nuovo suolo” – ha dichiarato la ministra Paola De Micheli.
“È un altro intervento importante nella strategia complessiva del governo, che mira allo stesso tempo a dare sostegno alle fasce più disagiate della popolazione e a riqualificare la vita nelle nostre città: stanziamo fondi per garantire più sicurezza e più decoro in aree che adesso sono degradate, e per il recupero del patrimonio edilizio con criteri di qualità e di eco-sostenibilità” – ha detto il ministro Roberto Gualtieri.
Il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” è stato introdotto dalla Legge di Bilancio per il 2020, con uno stanziamento pluriennale di 12,18 milioni di euro per il 2020, 27,25 milioni di euro per il 2021, 74,07 milioni di euro per il 2022, 93,87 milioni di euro per il 2023, 94,42 milioni di euro per il 2024, 95,04 milioni di euro per il 2025, 93,29 milioni di euro per il 2026, 47,15 milioni di euro per il 2027, 48,36 milioni di euro per il 2028, 53,04 milioni di euro per il 2029, 54,60 milioni di euro per il 2030, 54,64 milioni di euro per il 2031 e il 2032 e 51,28 milioni di euro per il 2033.
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