In Italia, nel primo semestre del 2020, si è registrato un crollo del 29,2% delle compravendite immobiliari, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
È quanto emerge dal report di Scenari immobiliari, che ha analizzato le conseguenze della crisi provocata dall’emergenza coronavirus.
Secondo il rapporto, i prezzi restano complessivamente fermi, con una media del -0,4% tra i capoluoghi di regione, ma con punte del
-1,7% a Bari e del -2% a Palermo
A Milano si è arrivati al -16,1% per quanto riguarda i volumi e al -0,3% sui prezzi
A Roma il mercato nel primo semestre ha segnato il -13,5% di affari in un anno (prezzi a -0,1%)
“La domanda immobiliare – ha commentato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, presentando il Forum 2020 – è cambiata durante la pandemia. Innanzitutto, è calata la propensione all’acquisto perché molte famiglie sono preoccupate dall’evoluzione dell’economia e del mercato del lavoro. La parte solvibile della domanda, almeno mezzo milione di persone, ha ben chiaro il tipo di prodotto desiderato. Si cercano case con terrazzo o giardino. Si è disposti anche a comprare in un quartiere periferico pur di avere una stanza in più. Si domandano case cablate e comunque adatte a una condivisione di lavoro e vita quotidiana. Gli spazi per i servizi comuni assumono sempre più valore e importanza, seppur rivisti con lo sguardo rivolto al distanziamento sociale. Di conseguenza, molti costruttori stanno riprogettando le iniziative immobiliari in questo senso. Le prospettive sulla restante parte dell’anno sono condizionate dalla situazione occupazionale e dalle misure di sostegno messe in atto dal governo.”
I dati emersi fino a questo momento non evidenziano un crollo degli affitti a medio-lungo termine nelle grandi città italiane, ma si registra invece un forte calo della domanda nelle città medio-piccole.
In particolare la crisi è molto sentita in quelle città legate a poli universitari che hanno dovuto far fronte alla fuga degli studenti fuori sede.
Crollo della domanda anche per le locazioni brevi nelle città turistiche: da Roma a Firenze, il mercato si è completamente ridimensionato rispetto allo scorso anno.
“Eravamo arrivati ad avere un milione di case nel mercato per le locazioni brevi, contro circa 700mila contratti regolari (con la formula 4+4 e 3+2) – spiega Mario Breglia a Sky tg24-.
Quest’anno invece il mercato delle locazioni brevi è stato praticamente fermo. Non ci sono turisti e studenti, c’è un vero e proprio crollo”
Molti proprietari hanno così deciso o di abbassare drasticamente i prezzi a notte, oppure di convertire gli affitti brevi in locazioni a lungo termine. A cambiare sono state anche le tipologie di case e appartamenti richiesti. Cresce, infatti, la domanda di immobili in locazione e da acquistare con particolare attenzione per case con terrazzi o giardini.
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