Secondo gli ultimi dati disponibili
- il 70% del patrimonio immobiliare italiano è stato costruito prima che entrassero in vigore le norme antisismiche e sul risparmio energetico
- oltre 12 milioni di immobili in Italia hanno più di 40 anni di età
bastano questi due elementi per comprendere quanto sia necessario nel nostro paese incentivare la riqualificazione, soprattutto energetica, in termini di sostenibili e risparmio.
La Riqualificazione Energetica degli edifici, infatti, consiste in una serie di interventi, eseguiti in modo coordinato sull’involucro edilizio e sulla componente impiantistica per ridurre il fabbisogno energetico.
In particolare:
- interventi sulla componente edilizia
- interventi sulla componente impiantistica
Rispetto agli interventi di Riqualificazione Energetica sull’involucro edilizio, si tratta di opere finalizzate al contenimento delle dispersioni e solitamente consistono nell’isolamento termico delle pareti perimetrali e dei tetti.
Sulle pareti perimetrali si può intervenire con diverse soluzioni. Tra le più utilizzate:
- cappotto termico, ovvero il rivestimento sulla facciata esistente o fatto internamente, costituito da diversi materiali e spessori (lana minerale, polistirene, sugheri e materiali legnosi, ecc. ) che garantisce la protezione dai ponti termici;
- insufflaggio, la tecnica che prevede il riempimento di muri nell’intercapedini esistenti con un materiale termo isolante, attraverso la creazione di fori nelle pareti. Si applica l’iniezione di vari tipi di materiale (perle in EPS additivate con grafite, fibra di cellulosa, lana minerale, sugheri, ecc.).
Riguardo agli interventi sulla componente impiantistica, le soluzioni sono molteplici:
- installazione di caldaie ad alto rendimento, caldaie a condensazione
- installazione di pompe di calore per quanto riguarda la sostituzione di macchinari per la climatizzazione obsoleti
- installazione di sistemi di termoregolazione, valvole termostatiche e contabilizzatori energetici, pompe a velocità variabile, sistemi di telecontrollo
- Ovviamente questi impianti possono essere alimentati da fonti rinnovabili (fotovoltaico e solare termico) per la produzione di elettricità.
Con un approccio integrato che unisce sia interventi sulla componente edilizia che sulla componente impiantistica, è possibile ridurre drasticamente il fabbisogno energetico e:
- garantire un aumento del comfort abitativo sia nel periodo invernale che nella stagione estiva
- evitare la creazione di ponti termici con conseguente formazione di muffe e condense
- aumentare nel contempo il valore patrimoniale dell’immobile sul mercato accrescendone l’appetibilità commerciale
- usufruire delle detrazioni fiscali
Foto di Milivoj Kuhar su Unsplash