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Sono stati ripartiti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) 2 miliardi di euro per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica alle regioni e alle province autonome.
Si tratta del Programma ‘Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica’ finalizzato ad intervenire sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica, la resilienza e la sicurezza sismica, nonché la condizione sociale nei tessuti residenziali pubblici, previsto dal Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Come si legge dal sito del PNRR la riqualificare l’edilizia residenziale pubblica garantirà:
strutture immobiliari statali più verdi, sociali e sicure
razionalizzazione dei consumi e sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi
adeguamento delle strutture alle norme antisismiche
un risparmio energetico finale di circa 0,7 Ktep all’anno con una conseguente riduzione delle emissioni di 2,4 Kt CO2 all’anno
riduzione della spesa legata ai beni demaniali
migliore erogazione dei servizi
La misura prevede in totale uno stanziamento di 950 milioni di euro per finanziare una serie di importanti interventi di riqualificazione immobiliare della pubblica amministrazione. La quasi totalità dei progetti insisterà sul patrimonio esistente e quindi sulla manutenzione, consentendo la tutela, la valorizzazione e il recupero del patrimonio storico che spesso ospita gli uffici dell’Amministrazione. Una minoranza dei progetti, invece, andrà a finanziare nuovi edifici. In ottemperanza alle direttrici di sostenibilità di cui il PNRR si fa promotore, verranno utilizzati materiali sostenibili ed è previsto l’ammodernamento anche degli impianti tecnologici. Gli immobili demaniali attualmente passivi e occupati verranno rilasciati, quelli invece che verranno mantenuti in funzione e riqualificati, subiranno anche interventi di prevenzione e contrasto alla vulnerabilità sismica.
Un percorso avviato quest’anno che prevede entro il 2026 il completamento dei lavori,
Tra le prime scadenze dicembre 2021: ciascuna regione o provincia autonoma dovrà, infatti pubblicare le procedure di bando per l’individuazione delle proposte da parte dei Comuni e degli ex-Iacp.
Per la scelta degli interventi da inserire nel Piano, le regioni, le province autonome e gli enti locali proprietari devono tener conto dei seguenti criteri:
a) effettuazione degli interventi nelle zone sismiche 1 e 2;
b) presenza contemporanea di interventi di miglioramento della classe sismica e dell’efficientamento energetico dell’immobile;
c) livello di progettazione degli interventi, privilegiando quelli di immediata cantierabilità.
Entro il 31 dicembre 2021 le regioni e le province autonome dovranno predisporre il Piano degli interventi ammessi al finanziamento, per poi trasmetterlo, entro il 15 gennaio 2022, al MIMS per l’approvazione. Entro il 31 marzo 2022, il MIMS, d’intesa con il Dipartimento Casa Italia, procederà all’approvazione del Piano degli interventi.
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